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Recensione di Denis Curti  (Maggio 2004) 

“Riflessioni. L’autore monzese si accosta al medium fotografico con la consapevolezza di chi ne riconosce il significato di sperimentazione e di condivisione, inteso come avventura, apertura e crescita. 

Sin dalle prime fotografie in bianco e nero appare evidente lo sguardo intimistico che caratterizza il suo lavoro, manifestazione di quella espressione che sa cogliere nella condizione mondana della quotidianità uno spazio di narrazione. 

Convinto che l’efficacia dell’uso dello strumento fotografico si situi proprio nella capacità di far emergere l’intensità della visione, in termini di forza compositiva e tonale, Stefano Bernardoni interpretata con grande serenità lo spazio che gli è dinnanzi, una realtà fatta di eventi-elementi marginali, ma che alimentano il suo spirito e la sua fantasia. 

Senza affanno, libero dalla competizione che sollecita la conclusione, la ricerca si arricchisce e si evolve in un’interpretazione che risulta patrimonio del sé, prim’ancora che opportunità di relazione e di contatto. 

Una dimensione compositiva che sorprende la successione degli avvenimenti stabilendo un intervallo, una dilatazione, una breve pausa sulla quale poter ancorare il proprio punto di vista, tra interni di antiche dimore, brevi istanti nel parco tra giochi e distrazioni, silenziosi cieli e paesaggi della provincia italiana. 

Ma è nella luce e in quel riverbero, dosato e distinto, che si coglie l’atmosfera e l’emozione di ciò che è apparso. Per l’autore gli avvenimenti della vita non si disperdono se, nel respiro del momento, si giunge a una riflessione, a una partecipazione che, prima di tutto, è sentimento e contemplazione. 

Allora, e solo allora, la soglia diviene luogo di percezione dell’esistente e della forma.”

 

Denis Curti